Il Vello d’Oro: mito o realtà?
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La mitologia greca ha influenzato in maniera significativa il livello culturale e lo sviluppo dell’arte in tutto il mondo. Nonostante la sua enorme popolarità, però, non è mai stata considerata come qualcosa di più di una raccolta di meravigliose leggende. Tuttavia, si è scoperto che alcuni miti sono basati su fatti storici realmente accaduti. Così, una delle leggende dell’Antica Grecia riguarda la pelle di una pecora d’oro. Su che cosa si basa questa storia?
Il Vello d’Oro. L’inizio
Secondo la leggenda, il sovrano della città greca di Orcomeno aveva due figli, Frisso ed Elle. La seconda moglie del re convinse con l’inganno il marito a sacrificarli agli dei. Un ariete d’oro volò in soccorso dei bambini e, dopo averli fatti salire in groppa, li portò dall’altra parte del mondo, in Colchide, dove li aspettava il re Eete.
Durante il viaggio, Frisso perse Elle, e dopo essere giunto in Colchide, vi rimase per molto tempo. Eete lo accolse come un figlio, e Frisso, in segno di gratitudine, sacrificò l’ariete d’oro al re. La pelle dell’ariete fu appesa ad una vecchia quercia. Fu così che ebbe origine il nome del mito, “Il Vello d’Oro”.
Argonauti. Il viaggio pericoloso
La storia della pelle di ariete d’oro viene il più delle volte associata al nome di Giasone. Questo eroe mitologico intraprese un viaggio alla ricerca del vello, insieme ai suoi amici più coraggiosi. La loro nave, chiamata Argo, fu costruita appositamente per questo viaggio pericoloso, così Giasone e i suoi amici vennero soprannominati Argonauti.
Al suo arrivo sulla costa orientale del Mar Nero, dove si trovava la Colchide, Giasone apprese che ottenere l’oggetto non era un compito semplice. Ma, potendo contare sul sostegno della principessa Medea, i viaggiatori riuscirono comunque a conquistare il Vello d’Oro.
Finzione o realtà?
A lungo si credette che il Vello d’Oro fosse solo una leggenda e non avesse nulla a che vedere con la realtà. Ma gli studiosi georgiani hanno scoperto che in Colchide in realtà l’oro veniva estratto dai fiumi: l’acqua, scorrendo velocemente, trasportava sabbia dorata dalle montagne, e gli abitanti del luogo stendevano pelli di pecora su griglie speciali, utilizzandole come un setaccio. L’unica cosa che rimaneva da fare a quel punto era raccogliere le particelle d’oro che si erano depositate sulla lana.
I miti dell’Antica Grecia confermano che l’oro ha un grande valore da tempo immemore. Il metallo prezioso continua a giocare un ruolo importante nelle vite delle persone migliaia di anni più tardi, e i suoi campi d’applicazione non fanno che espandersi.
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