Atena Parthenos: un capolavoro perduto dell’arte greca antica

Atena Parthenos: un capolavoro perduto dell’arte greca antica

06.12.2024

 

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L'arte greca antica divenne la base su cui si costruì il culto della bellezza in tutte le sue manifestazioni. Gli abitanti dell’Ellade cercavano di imitare gli dei e miglioravano quotidianamente il loro aspetto. La bellezza del corpo e dell'anima, la grandezza e la grazia si riflettono nelle maestose sculture antiche.

Una delle opere più famose che ci ha donato la cultura ellenica è Atena Parthenos, creata dal talentuoso scultore Fidia. Purtroppo la statua è andata perduta, ma la sua gloria è ricordata ancora oggi ed è diventata parte delle leggende di Fidia.

Nella foto: la dea Atena era lodata e venerata. Nei Dialoghi platonici, Socrate menziona Atena Parthenos per chiarire il legame tra il bello e il giusto.

 

La grande quantità di copie della scultura realizzate a posteriori, sulla base di antiche descrizioni, dimostra che l’interesse per l’opera non si è affievolito nel corso dei secoli.

 

Oro e scandali

Atena, a partire dal 438 a.C., fu collocata sotto le arcate del tempio principale della città, il Partenone. Come altre significative opere di Fidia, l'antica dea fu realizzata in oro e avorio secondo la cosiddetta tecnica criselefantina.

La statua, alta circa 11 metri, abbagliava per la sua brillantezza; per realizzarla fu necessaria circa una tonnellata d'oro.

Nella foto: l'Atena Varvakeion è considerata la copia più accurata della scultura di Fidia e si trova attualmente esposta al Museo Archeologico Nazionale (Atene, Grecia).

 

Secondo la leggenda, gli invidiosi accusarono Fidia di aver rubato l'oro stanziato per realizzare la creazione perfetta. C'era solo una possibilità per dimostrare l'innocenza del talentuoso maestro: Fidia decise di rimuovere le placche d'oro fissate sulla statua. Dopo di che, pesò il prezioso metallo e convinse i nemici che tutto l'oro era al suo posto.

Esiste una versione secondo cui l'oro fu rimosso dalla statua più di una volta. Come si sa, questo nobile metallo viene in soccorso nei momenti più difficili, perché, nonostante le crisi e le circostanze, mantiene il suo valore. Fu l'oro ad aiutare il comandante ateniese Làcare a pagare il servizio dei suoi soldati. Nel 296 a.C., egli diede l'ordine di sostituire il prezioso metallo con il bronzo e utilizzò l'oro rimosso dalla statua per scopi militari.

 

Esito fatale

La storia della creazione della grande scultura del Partenone si concluse tragicamente per il maestro. Si ritiene che Fidia abbia raffigurato sullo scudo della sua creazione il proprio profilo e quello dell'importante statista Pericle. In Grecia, l'idea dello scultore fu considerata un sacrilegio e il più grande artista fu imprigionato.

Essendo condannato alla sofferenza, Fidia, secondo una versione, si avvelenò, ma, secondo un'altra, morì di dolore e privazioni.

Nonostante la creazione del genio non sia sopravvissuta fino ad oggi e, presumibilmente, sia stata bruciata durante un incendio, la visione progressista di Fidia e la precisa maestria dello scultore diventarono uno stadio importante nella storia dell’arte antica.

 

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